SAN FRANCESCO D’ASSISI
4 Ottobre 2019
4 OTTOBRE – SAN FRANCESCO d’Assisi
LIBERO, dal germanico
PATRONATO: Italia, Umbria, Massa – Carrara, animali, commercianti
ATTRIBUTI: saio, stigmate, uccelli o lupo.
Francesco è l’esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole e di una ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità. Così come succede quando ci innamoriamo di una persona, ogni volta che Francesco guardava il sole, la luna, gli animali più piccoli, la sua reazione era cantare, coinvolgendo nella sua lode tutte le altre creature. Egli entrava in comunicazione con tutto il creato, e predicava persino ai fiori. Si sentiva chiamato a prendersi cura di tutto ciò che esiste. Francesco apparteneva ad una delle famiglie più ricche della città di Assisi. Suo padre, Pietro, era commerciante di stoffe pregiate e Francesco lo aiutava nella grande bottega, colma di clienti e di denaro. Amava quei tessuti delicati e ne ammirava i ricami sfarzosi. Voleva che la sua vita diventasse simile a loro, bella ed elegante, finalmente ornata d’oro, capace di stupire.
Le ragazze lo trovavano affascinante. Per loro Francesco componeva poesie piene di complimenti squisiti. Non era bello, ma le sapeva incantare. E i suoi occhi profondi sembravano nascondere un segreto che veniva voglia di scoprire. Aveva mani bellissime e modi gentili, era generoso, conosceva l’arte dell’amicizia, della sincerità, del perdono. E sembrava che tutto gli riuscisse facile, al lavoro, alle feste, nelle lunghe cavalcate lungo le rive dei fiumi.
Eppure Francesco si sentiva inquieto. Desiderava per sé cose ancora più grandi, cercava una gioia più profonda di quella che già aveva.
Certe volte lo prendeva una strana nostalgia. Allora si allontanava dal gruppo e si fermava a guardare in silenzio i colori dolci dei prati, il verde fitto dei vigneti, il profilo azzurro delle montagne. Il vento che agitava i boschi gli sembrava un richiamo verso orizzonti più vasti, verso un bene che sentiva ma non conosceva.
Rinunciò allora ad ogni ricchezza, tanto da spogliarsi dei suoi abiti davanti a tutti gli abitanti della città e dedicò gli anni seguenti alla cura dei poveri e dei lebbrosi, trascorrendo gran parte del tempo a pregare.
Morì alla Porziuncola, adagiato sulla nuda terra, la sera del 3 ottobre 1226.
Ultimo aggiornamento: 4 Ottobre 2019